BENEATH THE REMAINS (SEPULTURA, 1989)

CAPOLAVORO MILIARE. Tra la metà degli anni ottanta e gli inizi degli anni novanta i grandi gruppi appartenenti alla nuova ondata del metal moderno (Slayer, Metallica, Megadeth su tutti) produrranno i loro inimitabili capolavori. In quel periodo di vacche grasse anche i Sepultura, dopo due album acerbi, mal prodotti, con un suono non ancora definito e troppo preso a cercare di imitare quello di altri gruppi, compiranno il loro salto di qualità. Così nel 1989 esce Beneath The Remains, registrato ai Nas Nuvens Studio di Rio de Janeiro. Si tratta di un’album thrash con alcune inflessioni death di elevato spessore artistico, veloce, brutale, con efficaci cambi di tempo (a titolo esemplificativo cito Stronger Than Hate) e riffs straordinari. La voce di Max Cavalera, notevolmente maturata, affronta tematiche importanti, non ci sono più gli infantili riferimenti al satanismo delle origini, la sua proverbiale rabbia si scaglia ora con veemenza contro i mali della società e la corruzione della politica. Il drumming di Igor Cavalera è semplicemente straordinario e in quegli anni d’oro si contenderà lo scettro di miglior batterista con sua maestà Dave Lombardo. Il merito di quest’autentica trasformazione va ascritto certamente anche al grande produttore Scott Burns (Cannibal Corpse, Malevolent Creation, Atheist, Deicide, Suffocation, Pestilence, Death, Cynic , Napalm Death, Gorguts, Cancer, Six Feet Under e scusate se è poco!) che ha contribuito moltissimo al miglioramento del sound del gruppo carioca. I brani che compongono questa release sono vere pietre miliari: la title-track è introdotta da un lungo stupendo arpeggio che fa da preludio all’inferno sonoro e alle invettive di Max contro la guerra (”Who has won? Who has died? Beneath the remains”); la seguente Inner Self è caratterizzata da una parte iniziale molto ritmata, da un lavoro immane di Igor dietro le pelli e da riffs taglienti come lame affilate; altra perla la superba Mass Hypnosis, che eseguita dal vivo è semplicemente devastante Ottima è anche Slaves Of Pain con l’indimenticabile ritornello "Life ends feeling death slaves of pain". Sarcastic Esistence e Lobotomy hanno un inizio pazzesco grazie ancora a Igor. Chiude questa fantastica release il thrash velocissimo di Hungry e Primitive Future che lascia l’ascoltatore totalmente attonito di fronte a tanta violenza sonora. Beneath The Remains è il primo di quattro lavori di grandissima levatura che i Sepultura produrranno nella loro carriera (gli altri sono Arise, Chaos A.D. e Roots): tutte vere icone del metal estremo.