THE WORLD NEEDS A HERO (MEGADETH, 2001)

I MEGADETH TENTANO LA RISALITA. Fuori dal metal da quasi dieci anni, Mustaine presentò questo “The world needs a hero” come il grande ritorno al genere che tante soddisfazioni gli aveva dato negli anni 80, ma purtroppo nonostante le buone premesse il risultato è un disco di poco sufficiente. Chiusi i rapporti con la Capitol, Mustaine si accasa alla Metal Is Records, una label della Sanctuary. Altra novità consistente riguarda la line-up, al posto del grande Marty Friedman, sempre più innamorato del Giappone e ormai deciso ad impegnarsi esclusivamente sui suoi progetti solisti, arriva nei Megadeth Al Pitrelli, ex Savatage ed Alice Cooper. L’intenzione della band era quella di riavvicinare i fans della prim’ora scrivendo un disco pesante lasciando poco spazio alle “sperimentazioni”. Chi è fan dei Megadeth dando una veloce occhiata ai titoli si sarà subito soffermato su “Return To Hangar”, tentativo non riuscito di allegarsi a quanto fatto in passato. Presentare un classico come “Hangar 18” sotto una nuova veste non è sembrata una mossa corretta e neanche azzeccata se andiamo a sentire il risultato finale. La ricerca di una certa orecchiabilità era ancora uno dei pensieri di Mustaine, come dimostrano “1000 Times Goodbye”, “Losing My Senses” e soprattutto la dolce ballad “Promises”, bella canzone ma che non avrà di certo convito i vecchi fans a dare nuova fiducia al gruppo. È l’unico brano firmato anche da Pitrelli, il resto è tutta opera di Dave Mustaine. I Megadeth pestano il piede sull’acceleratore in “Burning Bridges”, con la voce di Mustaine a tratti aggressiva come ai bei tempi. Da segnalare anche il bel duetto tra Mustaine e Pitrelli sul finire del pezzo e sulla buona “Recipe For Hate…Warhorse”, dove almeno nella seconda parte, “Warhorse”, i Megadeth si collegano in parte con quanto fatto in passato. Anche “When” sembra ricordare i Megadeth del passato per via della sua struttura di certo non scontata, mentre “Dread And The Fugitive Mind” era già presente nella raccolta “Capitol Punishment”, voluta dalla label prima di sciogliere il contratto. Era difficile fare peggio di “Risk”, ma volendo essere un po’ cattivi si potrebbe dire che i Megadeth ce l’hanno messa tutta pur di riuscirci. Per fortuna loro e nostra non ci sono riusciti. Un anno dopo l’uscita di “The World Needs A Hero” Dave Mustaine, a causa di un incidente che non gli consentiva più di suonare, annunciò tramite il sito della band lo scioglimento dei Megadeth. La band era ormai una brutta copia di se stessa, soprattutto dal vivo si notava una preoccupante freddezza, non c’è dubbio che dopo “il momento di pausa” qualche segnale di risveglio c’è stato.