RUGGITO D'ORGOGLIO. “The System Has Failed” è stato un come back che, dopo le vicissitudini interne di casa Megadeth, ha spazzato via tutti i dubbi sullo stato di salute di una band il cui unico elemento rimasto era il leader e fondatore Dave Mustaine. Poi la notizia, smentita in pochi mesi, di uno stop definitivo ed il ritorno in studio per registrare il nuovo “United Abominations”. Il sound del disco riparte da quanto fatto sul precedente lavoro e, nel suo percorso, torna a strizzare l’occhio a quanto ascoltato sui precedenti “Youthanasia” e “Crypting Writings” senza che la nostalgia prevalga sulla consapevolezza di essere ormai nel nuovo millennio. “United Abominations” comincia nel migliore dei modi, “Sleepwalker” e “Washington Is Next” colpiscono come un macigno, trattasi di due brani veloci ed old style dominati dalle chitarre di Mustaine/Drover e da linee vocali maligne e rabbiose. Etichettare i Megadeth come una formazione thrash è molto riduttivo, le melodie, la tecnica e la struttura dei brani sono figlie del metal più tradizionale e di alta classe. Contestabile invece la scelta del remake di “A Tout Le Monde”, canzone presente sul vecchio “Youthanasia”, dove ad affiancare MegaDave è stata chiamata Cristina Scabbia dei Lacuna Coil: la nuova versione purtroppo non possiede lo stesso fascino dell’originale pur avvalendosi di una produzione migliore, e la performance della Scabbia non brilla di luce propria. Da segnalare la discreta “Gears Of War”, brano scelto come soundtrack dell’omonimo videogioco best seller per l’Xbox 360. I tempi di “Rust In Peace” sono ormai lontani, d’altronde l’attuale forma dei Megadeth è un chiaro monito, questo vecchio leone è ancora in grado di ruggire.