BRAVE NEW WORLD (IRON MAIDEN, 2000)

BRUCE+MAIDEN, UN RITORNO PREPOTENTE. Brave New World è l'album che sancisce il ritorno di due membri storici del gruppo: il cantante Bruce Dickinson (sostituito da Blaze Bayley nei due album precedenti) e il chitarrista Adrian Smith (allontanatosi dal gruppo dopo Seventh Son Of A Seventh Son, nel 1990). Il titolo dell'album (e della titletrack) fa riferimento al romanzo omonimo di Aldous Huxley Il mondo nuovo. Questo album segna l'inizio della seconda "golden age": il ritorno di Bruce Dickinson e, soprattutto, quello di Smith hanno dato linfa e carica vitale ad una band che ormai sembrava aver perso la rotta dopo Virtual XI. L'album contiene pezzi veloci e catchy (The Wicker Man, Fallen Angel o The Mercenary) altri molto lunghi e progressivi (Dream of Mirrors, The Thin Line Between Love & Hate o The Nomad) e altri malinconici (Blood Brothers). La copertina dell'album è stata realizzata da Derek Riggs. Adrian Smith ha dichiarato, in una intervista, che i brani The Nomad, Dream of Mirrors e The Mercenary erano stati scritti originariamente per Virtual XI e solo di seguito riarrangiati assieme a lui e Dickinson. La title track Brave New World (Impavido nuovo mondo) inizia lenta acustica con accompagnamento di tastiere. Il pezzo è un crescendo con frequenti cambi di ritmo e tonalità ed è diventato un classico dei concerti degli Iron Maiden. Ci viene descritto un selvaggio, strappato dal suo mondo e trascinato in un altro dove non c'è ne bellezza ne amore. Dannato nell'impavido nuovo mondo. Prende spunto dall'omonimo romanzo di Aldous Huxley;di cui riprende per sommi capi la trama. Ghost of Navigator (Il fantasma del navigatore) inizia lenta per poi crescere, indubbiamente uno dei brani più riusciti, con l'assolo "blackmoriano" di Gers. La canzone parla di un marinaio che naviga imperterrito di notte verso una meta sconosciuta incurante dei fantasmi dannati di altri marinai e dei canti delle sirene ammaliatrici. Blood Brothers (Fratelli di sangue) è una commovente canzone di Harris dedicata al padre scomparso, caratterizzata da svariate orchestrazioni. Siamo di fronte senza dubbio al brano di maggior spessore dell'album, spiccano su tutto gli assoli di Murray e Gers. Apprendiamo che facendo una passeggiata nel giardino della vita vedremmo come l'uomo continua a commettere errori come le guerre nonostante, in fondo, siamo tutti fratelli di sangue. The Fallen Angel (L'angelo caduto) è il brano più irruento dell'album, molto heavy con un bellissimo assolo di Murray. Nel complesso l'album riporta gli Iron Maiden ad alti livelli, dove la loro leggenda merita.