PIECE OF MIND (IRON MAIDEN, 1983)

SEMPRE PIU' MELODICI. L’evoluzione di uno dei gruppi più importanti della storia del metallo, gli Iron Maiden, vede lo storico ‘The Number Of The Beast’ seguito nel 1983 da ‘Piece Of Mind’. La serie di canzoni che diventeranno dei classici, tuttora suonati in sede live e acclamati dai fan, è disarmante. Su tutti spicca ‘The Trooper’, una canzone grintosissima dallo splendido giro di chitarra. Essa è ispirata al romanzo Charge of the Light Brigate e parla di un soldato inglese mandato a combattere contro i russi a metà ‘800. Il disco presenta un’inclinazione ancora più marcatamente melodica e piacevole rispetto al predecessore, staccandosi ormai definitivamente dalla punk attitude degli esordi: Bruce Dickinson fa sentire forte la sua presenza, anche nelle liriche fortemente ispirate dalla sua passione per la storia, i libri e i film. Il tutto dà un’alone di epicità crescente alla band e al disco, che sfocia disarmante in quel piccolo capolavoro che è ‘To Tame A Land’: un pezzo da brividi a conclusione dell’album. L’opener stessa, ‘Where Eagles Dare’, trasuda epica e diventa un classico della Vergine di Ferro. Nel complesso, tutte le canzoni sono gioiellini di pregevole caratura, da ‘Flight Of Icarus’ a ‘Sun And Steel’, senza dimenticarsi ovviamente di ‘Revelations’: melodia e chitarre elettriche, intrise di storia e leggenda per proseguire la splendida carriera della band inglese che ha fatto resuscitare l’heavy metal.