SAD WINGS OF DESTINY (JUDAS PRIEST, 1976)

VERSO L'ALBA DI METALLO. Judas Priest, Sad Wings of Destiny: solo queste sei parole potrebbero bastare a descrivere meglio di chiunque altro un album storico, rivoluzionario, originale e inscalfibile agli effetti del tempo; Judas Priest: una giovane band che dopo un modesto debutto, 'Rocka Rolla', si accingeva a intraprendere un percorso musicale e stilitistico che ne avrebbe fatto nella decade seguente l’esponente principale del movimento Heavy Metal, venendo considerati poi i forefathers del Metallo Pesante. Sad Wings of Destiny: non un semplice disco, ma un emblema del verbo del Sacerdote di Giuda. Una dimostrazione d'intenti eccezionale che va al di là della sua esecuzione tecnica e che rappresenta un vero e proprio punto di rottura con la musica dura del periodo. Molti dicono che questo sia l’album che ha marcato le differenze tra Hard Rock e Heavy Metal. 'Le Tristi Ali del Destino' hanno portato in alto la 'qualità' della proposta musicale di quel periodo: infatti soprattutto le sonorità e l’approccio adoperato dai Priest conferiscono a quest’album l’importanza storica che esso ha ancora oggi. Tutto questo si può subito intuire partendo con le melodie originali ed incredibili della struggente Victim of Changes e del classico da concerti The Ripper, un assoluto concentrato di spiccata melodia HM: due esempi magistrali di genialità artistica e professionalità tecnica perfettamente congiunte. Si continua con la terza traccia, Dreamer Deceiver, dove soprattutto l’espressività dei suoni di chitarra e l’interpretazione di Rob 'Metal God' Halford nuovamente di convincono della magnificenza piena di quest’album. Discorso simile per Deceiver, dai toni un po’ più sostenuti, e per i pezzi successivi: la storica Tyrant, l’indimenticabile Genocide e Island of Domination, cariche di emozione e potenza. Più cupe e malinconiche la strumentale Prelude e la breve Epitaph, che completano il quadro d’insieme di un album pieno di sfaccettature che, tutte insieme, formano un meraviglioso gioiello di innovazione tecnica ed emotiva. Tra partentesi, era il 1976: non aspettatevi ritmiche spacca-vertebre o chitarre squartatrici! Il pregio di quest’album è l’originalità da cui poi la Storia del rock n roll è stata cambiata. Questo è un album da ascoltare e riascolare, indispendabile per comprendere tutto ciò che ne è venuto dopo: l’Heavy Metal.