MORBID VISIONS (SEPULTURA, 1986)

THRASH DALLA TERRA DEL SAMBA. Morbid Visions pubblicato nel 1986 per la Cogumelo è il primo disco dei Sepultura e segue cronologicamente l’EP d’esordio Bestial Devastation. Nella formazione di quel periodo troviamo alla chitarra Jairo Guedz che di lì a poco sarà sostituito dal grande Andreas Kisser. Dal punto di vista lirico Morbid Visions ricalca quanto già proposto nel citato EP e cioè un’autentica ossessione per il satanismo (già evidente se osserviamo l'inquietante copertina del disco): ”Crucified, killed, buried Sacrificed messiah Kneeled down, blood stained”; queste parole urlate dal cantante nella title track penso che possano bastare per comprendere pienamente l'insana filosofia della band in quell’epoca. Sotto il profilo della musica ci troviamo di fronte ad un death/thrash primordiale e violentissimo influenzato pesantemente, per stessa ammissione del gruppo, dai grandi gruppi di quel periodo (Slayer, Metallica, Venom, Celtic Frost, Possessed). Occorrerà aspettare ancora per ascoltare dai Sepultura parole impegnative su temi sociali e politici e quel particolare ed inconfondibile thrash metal molto ritmato. Questa release è di difficile valutazione a causa di una produzione tra le peggiori in assoluto: il suono della batteria sembra lo stesso che si riesce ad ottenere picchiando su dei fustini di detersivo e le chitarre possono essere equiparate a delle motoseghe! Certo che all’epoca il budget a disposizione per la band era ridottissimo. Aggiungiamo anche una certa immaturità dovuta alla giovanissima età dei componenti, un bassista troppo mediocre (sarà questo uno dei punti deboli del gruppo in tutta la loro carriera), la voce di Max Cavalera molto acerba e troppo presa ad imitare altri cantanti e il quadro non può che essere desolante. Le canzoni, otto in totale, sono molto omogenee, spesso ripetitive e a volte praticamente uguali (per esempio confrontate l’inizio di Troops of Doom e Funeral Rites). Dei pezzi che meritano una citazione sicuramente Troops Of Doom che verrà riproposta in una versione nettamente migliore nell’album successivo Schizophrenia, War e Show Me The Wrath caratterizzato da un’introduzione lenta. Posseggo sia la versione in vinile, nella quale è presente come intro il primo movimento dei Carmina Burana di Carl Orff, che quella rimasterizzata nella quale è stato incluso l’ EP Bestial Devastation e che consiglio a chi è interessato ad avvicinarsi a quest’opera prima dei Sepultura.