AGENT ORANGE (SODOM, 1989)

TECNICA E VIOLENZA. To Thrash = Battere, Percuotere. Solo due parole, ma basterebbero per descrivere l'essenza di questa piccola perla che i Sodom hanno regalato al mondo del metal, perla da troppo tempo ineguagliata. I Sodom non si distinguono forse per la violenza portata all'estremo come i compagni Kreator o per la grande ricercatezza stilistica e tecnica di cui si facevano portatori i Destruction ma, come dicevano i latini, in medio stat virus, e la virtù in questo caso prende il nome di Agent Orange. Questo trio tedesco condensa in sole 9 tracce, per una durata totale di poco superiore ai 40 minuti, l'essenza di quello che il thrash metal dovrebbe essere e purtroppo raramente è: le canzoni presentate scuotono l'ascoltatore, il ritmo incalzante non concede un attimo di respiro e le chitarre ampiamente distorte (ma nel limite del sopportabile) conferiscono una rozza immediatezza ai pezzi. I rarissimi momenti a cui l'ascoltatore, rapito da un ritmo perfettamente scandito dalla stupenda prestazione alla batteria di Chris Witchhunter, viene concesso un attimo di respiro, sono subito seguiti da superbi assoli in puro stile old-school, veloci e grezzi, che lasciano, una volta conclusi, quel senso di soddisfazione che pochi chitarristi sanno regalare. Ma dopo il dovuto elogio all'aspetto prettamente musicale, non è possibile continuare senza il giusto tributo al vero leader della band, Tom Angelripper, che oltre a fare il suo ottimo lavoro al basso, conferisce quel tocco di marciume e violenza in più a tutto il prodotto con la sua voce sporca e grezza, a volte quasi un “growl mancato”, altre volte più acuta, senza però mai perdere la sua caratteristica cattiveria. In quanto alle singole canzoni, se nessuna può essere considerata di basso livello, ve ne sono alcune che spiccano tra tutte: “Agent Orange”, “Remember The Fallen” e “Baptism Of Fire” sono di certo le meglio riuscite dell'intero album, veri pugni nello stomaco dell'ascoltatore, inni al thrash nudo e crudo come pochi altri sanno fare. Qualche riga di approfondimento meritano anche i testi: in tutta la loro carriera, i Sodom hanno mostrato una grandissima coerenza nel portare avanti temi anti-bellici, schierandosi spesso contro chi, al potere, sacrifica le vite di migliaia di innocenti per i propri interessi. Lo stesso titolo dell'album è il nome di un erbicida che ha devastanti effetti sull'uomo, ampiamente usato dagli USA nella guerra del Vietnam. Tirando le somme, Agent Orange è un prodotto impeccabile per esecuzione, per testi ma anche, al tempo in cui uscì, per produzione; una vera gemma nel panorama del thrash metal mondiale. Da Metallized.it