GAMBLING WITH THE DEVIL (HELLOWEEN, 2007)

UNO STILE 'NUOVO' ORMAI COLLAUDATO. Sono passati già due anni da quando il discusso 'Keeper Of The Seven Keys III - The Legacy' ha fatto irruzione nel mercato, attirando su di sé le ire degli integralisti ed i favori dei modernisti. Due anni importanti per la band di Amburgo, che dopo l’esperienza negativa di 'Rabbits Don’t Come Easy' ha saputo risollevarsi e confezionare un buon album, tanto valido da permetter loro di ritrovare la fiducia dei fan. Una grazia ritrovata, che avrà sicuramente pesato come un macigno sulla tensione dei Nostri in fase di realizzazione di questo nuovo 'Gambling With The Devil'. L’imperativo era uno solo: ‘cerchiamo di non fare altre cazzate’. Con questa frase costantemente in loop nel cervello, ecco che gli Helloween pubblicano un nuovo, validissimo album. Un lavoro di heavy metal classico, in pieno stile nuovi-Helloween, un punto d’incontro tra il bistrattato 'The Dark Ride' ed il penultimo 'Keeper Of The Seven Keys III - The Legacy'. Questo è il nuovo album, né più né meno. Al riffing sostenuto della coppia Weikath/Gerstner fa da contralto il drumming sostenuto ed ultra tecnico di Dani Loeble, il vero protagonista di quest’album. Dalla heavy 'Kill It', figlia dei migliori Judas Priest ed introdotta da 'Crack The Riddle', dove un demoniaco Biff Byford (Saxon) ci invita a giocare col diavolo, fino al singolone 'As Long As I Fall' tutto va per il verso giusto qui dentro. Perfino il chitarrismo di Michael Weikath, leggermente appannato nelle ultime uscite, ritrova finalmente vigore, come dimostrano 'Final Fortune', 'The Bells Of The 7 Hells', 'I.M.E.'. La solarità delle melodie da sempre trademark della band gioca col fuoco dell’ispirazione, mai così pericolosamente innervosita, forse proprio per la paura di non farcela, di lasciare tutti noi a bocca asciutta. Un contentino ai fan del primo periodo Deris lo danno le ultime tre song, 'Can Do It', 'Dreambound' e 'Heaven Tells No Lies', più canoniche nell’impostazione, pur conservando il nuovo spirito che ci auguriamo non lasci mai più le zucche. Dopo alcuni passi falsi perpetrati in passato mai ci saremmo aspettati di assistere ad un ritorno di qualità da parte degli Helloween, che stanno dimostrando proprio ora quanto è grande la loro forza. Un album da gustare tutto d’un fiato, senza pregiudizi e senza la paura di ritrovarsi a dire: 'Aiuto, mi piacciono gli Helloween!!'.