CHAMELEON (HELLOWEEN, 1993)

SVOLTA POP ROCK PER GLI HELLOWEEN. Il 1993, per le zucche d'Amburgo, è l'anno della svolta. Dopo i primi tre capolavori e la mezza delusione "Pink...", Weikath e soci, soprattutto a causa della dipartita di Hansen e il cambio di etichetta, sembrano seriamente sulla strada che li porterà al fallimento; ma come vedremo, per fortuna, non sarà così. Chameleon è un album che poco o niente ha a che fare con i "Keepers", ma che ha preso, invece, il peggio dell'album precedente a questo. Michael Kiske è sempre più lontano dal metal e lo si nota dai pezzi da lui scritti, alcuni molto carini, ma assolutamente non da accostare alla parola "metal". La vena compositiva del duo Weikath/Grapow scende a picco in questo disco, tolta la stupenda "I Don't Wanna Cry No More", ballad acustica scritta dal secondo in memoria del fratello perito. Stupendi i due assoli. Le altre tracce da salvare si ritrovano in "First Time", unico, timido tributo agli Helloween di quattro anni prima, "Windmill" una ninna nanna, che, nel suo incedere patetico, ha però un sottile carisma e "Longing" acustica semplicissima, scritta, suonata e ovviamente cantata da Kiske, ma molto bella ed emozionante. "Belive" è una suite di nove minuti, che racchiude un inizio mediocre, ma che cresce, per finire alla grande. Le altre canzoni? Beh, preferisco non considerarle per quanto inascoltabili siano, "Crazy Cat" su tutte. La produzione è uno dei pochi episodi felici del platter, veramente molto buona. Conclusioni: il disco in questione si salva per un terzo, e ciò non basta a fargli guadagnare la sufficienza, soprattutto se si pensa che 4/5 dei componenti hanno creato quel capolavoro di "Keeper 2". Evoluzione o involuzione? Non saprei, visto che i gusti sono soggettivi e molti non la pensano come me, ma a mio parere, questo è l'album più brutto e inutile della discografia delle zucche, anche se diversi spunti molto interessanti ci sono. L'egocentrismo che ha portato Kiske a deviare il sound della band fino a produrre questo album assolutamente al di fuori del suo tracciato classico porterà di li a poco la rottura col resto della band: con l'addio del vocalist e l'arrivo di Andi Deris gli Helloween ritroveranno lo smalto perduto e la loro direzione speed power.